Capire L’Ictus

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PERCHE’ VIENE UN ICTUS?

Ie cause sono varie, esistono fattori di rischio che predispongono: l’età, la familiarità, alterazioni della coagulazione, malattie dell’apparato circolatorio.

Esistono inoltre fattori di rischio legati a stile di vita o patologie curabili:
ipertensione, malattie cardiache, diabete, ipercolesterolemia, abitudine al fumo, abuso di alcol, contraccettivi orali.

Purtroppo però l’ictus può colpire anche persone giovani ed in ottima salute, è il caso ad esempio della dissecazione della carotide.

L’ICTUS rappresenta la 1° causa di invalidità nella popolazione adulta, in Italia si registrano 200.000 nuovi casi all’anno, di questi circa 15.000 riguardano persone sotto i 54 anni.

Esistono due tipi di ictus:
  • Ischemico
  • Emorragico

L’ictus ischemico dipende dall’occlusione di un vaso intracranico con la conseguenza di ipoperfusione della regione del cervello che ne dipende. Rappresenta l’80% degli ictus.

Può essere di origine trombotica o embolica.

L’ictus emorragico  consiste nella rottura di un vaso con conseguente emorragia, ha una maggiore mortalità rispetto all’ictus di origine ischemica per quanto rappresenti il 20% degli ictus.

L’emorragia  nella maggior parte dei casi è il risultato di ipertensione cronica ma può dipendere da aneurismi, terapie anticoagulanti, malformazioni arterovenose, uso di alcune sostanze stupefacenti.

Le conseguenze della lesione  dipendono dall’emisfero cerebrale e dall’area  colpita dall’ictus.

Ad un danno in un emisfero corrisponde un deficit  sensitivo e motorio alla parte opposta del corpo oltre a problemi specifici legati all’emisfero destro o al sinistro e riguardo ai lobi interessati: frontale, temporale, parietale, occipitale e alle aree di connessione.
Comprendere le funzioni del cervello e la sua organizzazione è importante per capire la grande varietà di problemi che possono insorgere dopo un ictus.


L’emisfero sinistro viene definito il cervello logico, analitico, razionale.


E’ specializzato nel linguaggio e nei processi  di comprensione del linguaggio e scrittura, compresa la memoria verbale.
E’ dominante per le funzioni di calcolo e abilità logica, matematica e scientifica.
Si occupa inoltre delle informazioni sensitive e controllo motorio della parte destra del corpo.

L’emisfero destro viene definito l’emisfero creativo, concettuale, intuitivo, immaginativo.

Risulta dominante per la capacità di riconoscere i volti, le immagini e per le abilità spaziali e di orientamento, inoltre per  la capacità di rappresentare gli oggetti nello spazio.
Si occupa inoltre di elaborare le informazioni sensitive e realizza il controllo motorio della parte sinistra del corpo.


I lobi cerebrali  sono le zone in cui sono suddivisi gli emisferi, prendono il nome dalle ossa del cranio che  li sovrastano.

Sono delimitati da scissure e contengono le varie aree funzionali.

Questa suddivisione non deve essere interpretata troppo rigidamente perché  pur esistendo aree specializzate  la maggior parte del cervello è occupata da zone di connessione attraverso le quali  regioni diverse  intervengono e contribuiscono per le diverse funzioni.

Il cervello controlla tutte le funzioni dell’organismo, volontarie e involontarie: camminare, pensare, respirare, parlare, sudare oltre alle funzioni corticali superiori come la memoria, l’attenzione, l’apprendimento.
Per questo un ictus può causare deficit motori, sensitivi e cognitivi di vario genere e con livelli diversi di gravità.

I deficit alle attività motorie sono i problemi più conosciuti fra gli esiti dell’ictus, ma le conseguenze sulle funzioni corticali superiori, cioè la memoria, l’apprendimento, l’attenzione, il linguaggio, possono essere di gran lunga più invalidanti e impedire il ritorno all’autonomia anche per le più semplici attività.

I disturbi della memoria comprendono oltre a ricordare eventi anche ricordare come si esegue un compito semplice o riuscire a mantenere presenti in memoria le informazioni necessarie ad organizzare un’attività complessa.

I disturbi dell’attenzione comprendono difficoltà a concentrarsi ma anche il Neglet, cioè un deficit di attenzione spaziale, in conseguenza del quale la persona non riesce a prestare attenzione a tutto ciò che si trova nello spazio di sinistra; può avere vari livelli di gravità e dipende da lesioni al lobo parietale destro.

I disturbi del linguaggio dipendono da lesioni alle aree del linguaggio dell’emisfero sinistro e possono manifestarsi con difficoltà a parlare, a costruire una frase, ad attribuire il giusto significato alle parole, a comprendere il parlato o lo scritto.

I disturbi prassici consistono nell’incapacità di eseguire volontariamente un’azione.

I disturbi percettivi possono consistere nell’impossibilità di vedere metà degli oggetti (emianopsia) e di percepirne la distanza, il movimento oppure nell’impossibilità di riconoscere oggetti o persone o di confonderne l’utilizzo (agnosia); a questo proposito può essere interessante la lettura di “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” di Oliver Sacks.

L’ictus quindi non è solo paresi, tutte le conseguenze possono e devono essere adeguatamente affrontate per consentire una ripresa il più autonoma possibile.